06/07/2015 13:12:16 e modificato da ghennadi72 il 06/07/2015 13:35:33
06/07/2015 14:06:39
A teatro ci vado raramanente, ma non così tanto raramente.
Quindi qualcosina ho visto e, più che al teatro classico, con copioni ed esiti predefiniti che "da noi" si chiama metaplay, l'ispirazione è la commedia dell'arte.
Ancora meglio, la cosa più vicina è probabilmente l'improvvisazione teatrale
https://www.youtube.com/watch?v=YPmlbQuDKhI
https://www.youtube.com/watch?v=3i19ZtVotac
https://www.youtube.com/watch?v=Df4jSExeGfs
E, dopo questo piccolo contributo... 👋
07/07/2015 10:53:09
1)quanto andate/siete andati a teatro.
con regolarità, sia con regolare abbonamento che se lo spettacolo merita in base a suggerimenti
2)che punti di contatto trovate (sia nelle buone land che in quelle peggiori)
solo la caratterizzazione di alcuni personaggi particolarmente riusciti, quando capitasse d'incontrarli
3)cosa trovate di diverso (sia nelle buone land che in quelle peggiori)
la necessità di scrivere quello che altrimenti la gestualità del corpo descriverebbe molto meglio
4) altro che vi sentite di dire sull'argomento
nulla
Posso andare? Esame superato o c'è la domanda di riserva? ;)
11/07/2015 10:31:46
1)quanto andate/siete andati a teatro.
spesso. Ne ho preso anche parte in più occasioni.
2)che punti di contatto trovate (sia nelle buone land che in quelle peggiori)
Il dover interpretare qualcosa di diverso da sè senza per questo restarne coinvolti troppo. Anche la rielaborazione spesso un pò personale ma comunque che mai rovini la psicologia del personaggio o la sua indole.
3)cosa trovate di diverso (sia nelle buone land che in quelle peggiori)
troppe cose. Dall'assenza di copioni e storyline alla decisione "sul momento" del come farlo agire (oltre il teatro anche dell'improvvisazione). Il distacco continuo verso il personaggio durante la sua interpretazione e il parziale occhio critico per non anteporre i suoi interessi incorrendo in sanzioni di gioco e irregolarità. Tempistiche prolungate/indefinite che rendono potenzialmente "eterno" il personaggio, il non inquadramento in un ruolo predefinito (ma all'opposto un'evoluzione alla ricerca di un certo protagonismo). Distacco poi di età e sesso spesso più netto agevolato non da semplice trucco e condizioni anteposte ma proprio utilizzo di "volti" noti. La non commercialità ma il grado di gradimento misurato da punti esperienza-richieste di gioco e quindi un "pubblico" non passivo ma che cambierà il personaggio stesso (picchiandolo, amandolo, traumatizzandolo, permettendogli di arrivare a Armi da Fuoco4)
Tante cose. Troppe.
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