Prostitute, trans, spacciatori, papponi. Li trovano migliaia di italiani in strade e motel digitali dove tutto è permesso (omicidio compreso). E le trasgressioni sono consigliate.
«Ciao Aspasia, mi dai il tuo numero di cellulare?» digita uno sprovveduto nel sito internet Erocity, dopo aver visto la foto di una bellissima donna.
La risposta da Aspasia arriva pronta: «Il mio numero è 347*******. Nella realtà mi chiamo Ugo e sono un maschio eterosessuale».
Se Erocity (www.erocity.org) fosse un sito di annunci sexy o una chat erotica, lo sprovveduto avrebbe diritto di avercela con Ugo per avere inventato e poi sgretolato l'immagine della sua donna ideale.
Ma ha ragione Ugo-Aspasia, perché Erocity è una città virtuale di gioco di ruolo a tema erotico. La prima in Italia e forse nel mondo.
In questi giochi ogni partecipante interpreta una creatura di fantasia e se gli va di presentarsi con il volto e le forme di Sharon Stone o di Rocco Siffredi è libero di farlo.
Anche se è un camionista di 100 chili o una professoressa di 60 anni. «Il mio personaggio è una donna fatale, che seduce ma non si concede» confessa a Panorama Mario, 30 anni, «e siccome sono maschio, so come ragionano i maschi. Li faccio diventar matti e mi diverto».
Su internet ci sono migliaia di città virtuali, soprattutto fantasy, cioè ambientate in un Medioevo magico stile Signore degli Anelli.
Il portale Gdr-online (www.gdr-online.com) ne elenca centinaia in italiano. Sono la versione informatica dei giochi infantili tipo «facciamo che io ero un mago e tu una principessa», senza altro scopo che inventare storie appassionanti.
La novità di Erocity è che non ci sono elfi e cavalieri ma ballerine di night, detective privati e pure spacciatori di droga. E le avventure che i giocatori (solo maggiorenni, età media 25 anni) inventano insieme sono trasgressive, sexy e noir.
L'idea di Erocity è venuta lo scorso giugno ad Alessandro Costa, un trentenne che da anni gioca in internet. «Volevo una città virtuale per adulti, in cui fare sesso e tutte le altre cose vietate negli altri siti».
Costa ha ambientato Erocity nei Paesi Bassi, con sauna, spiaggia nudista e motel.
Come nelle città reali, i personaggi possono fare sesso solo ben chiusi nelle loro stanze, pena l'arresto. In privato tutto è permesso, tranne stupri, pedofilia e sesso con gli animali.
«All'inizio» racconta Costa «lo spirito del gioco non è stato capito, in troppi credevano di essere in una chat e la polizia faceva solo arresti per atti osceni. Ma ora ci sono molti omicidi».
A Erocity è una bella notizia: più delitti vuol dire emozioni più forti. Perché in una città virtuale l'unico peccato è se il gioco è noioso.
FONTE: Panorama.it