Ma che se magna sta roba? Beh, no, questi sono alcuni dei termini oscuri in cui ci imbattiamo da alcuni anni quando navighiamo su siti, forum, blog ecc che trattano specificamente il tema dei giochi di ruolo. È impossibile in un articolo solo spiegare tutta la filosofia teoretica applicata al mondo dei GdR quindi da ora in poi, alcuni articoli di teoria gdristica si affiancheranno agli altri temi cari al blog.
Intanto, per chi non lo sapesse, la filosofia teoretica ha lo scopo di “definire l’oggetto della sua attività e il metodo della sua ricerca”. WOW! ma che c’entra la filosofia con i giochi di ruolo? Beh, sui gdr sono stati compiuti studi e sono stati pubblicati libri, tesi di laurea, saggi ecc, solitamente sono stati presi in esame gli aspetti sociologici, antropologici, psicologici e talvolta addirittura fisiologici. Tuttavia qualcuno, e mi riferisco ai vari Ron Edwards e Vincent Baker (solo per citare i più importanti), hanno deciso di esaminare i giochi di ruolo anche dal punto di vista filosofico e ciò che ne è uscito è il big model. Ma andiamo con ordine seguendo il titolo.
Che cos’è “the forge”
Il termine forgia, negli anni, ha assunto una connotazione creativa ed ecco che nascono siti come sourceforge da dove esce fuori il 90% del software open source, o gameforge azienda leader nella creazione di browser games. E poi c’è la forgia che interessa a noi, ovvero quella che sforna un gran numero di giochi di ruolo indie e che raccoglie le teorie filosofiche di approccio al GdR concretizzate in big model e GNS.
Big Model
Non è mai facile parlare di teorie filosofiche. Non è facile parlare nemmeno di quelle circoscritte ad un dato periodo storico e che quindi sono già state studiate dai posteri, figuriamoci se è facile parlare di una teoria filosofica in continuo divenire, che viene confutata, rivista, corretta, aggiornata ecc tutti i giorni. Ad ogni modo questo è un disegno che rappresenta in modo abbastanza chiaro il Big Model:
Trovate il saggio originale in lingua inglese sul blog di Ben Lehmanche è stato tradotto molto bene sul wiki di gdr italia.
Che cosa descrive questo schema? La creative agenda (l’intento creativo) attraversa trasversalmente ogni fase di ogni sessione di gioco di ruolo cartaceo svolta tra amici intorno al tavolo. In particolare prende le mosse dal contratto sociale, ovvero le regole sociali che legano le persone intorno al tavolo. Attraversa L’esplorazione che rappresenta tutto quello che succede durante una partita. Passa attraverso le tecniche ovvero le regole di gioco che i forgisti definiscono “principio di Lumpley” dal nick, Lumpley appunto, di Vincent Baker. Per, infine, raggiungere l’ephemera ovvero ogni singolo evento della sessione di gioco. Quindi riassumendo: ogni singolo evento della partita (ephemera) è potuto succedere perchè una regola (tecniche) evocata durante il gioco (esplorazione) lo ha permesso e tutto questo è avvenuto grazie alle connessioni sociali (contratto sociale) che intercorrono tra le persone intorno al tavolo. Per questo lo schema è rappresentato con cerchi concentrici perchè il contratto sociale contiene l’esplorazione che contiene le tecniche che contengono l’ephemera. Ma cos’è, quindi, questo intento creativo che attraversa tutto? L’intento creativo è la risposta implicita alle domande “ma perché stiamo facendo questo? cosa ce ne viene, come persone?”.
In ogni caso negli articoli dei prossimi giorni cercherò di andare più affondo su questi temi.
Ultimo, ma non per importanza, il GNS
Il GNS rappresenta l’apice della teoria forgista, perchè al variare degli elementi costitutivi del big model è possibile classificare gli intenti creativi in base all’approccio Gamista, Simulativista o Narrativista.
Attenzione la classificazione è relativa agli intenti creativi, non è un’etichetta da appiccicare su una persona.
Molto in breve, tanto avrò modo di riparlarne prossimamente, questi termini cosa significano (copio la traduzione di gdr italia per semplicità):
Gamista: è un’attività dove i partecipanti mettono in mostra il loro coraggio, il pensiero tattico e la fortuna, e ottengono la stima del tavolo per averlo fatto bene. E’ comparabile ad attività come i giochi di carte, gli sport, o le gare automobilistiche.
Narrativista: è un’attività dove i partecipanti creano una storia che sia toccante a livello personale, e ottengono la stima del tavolo per aver contribuito alla storia in un modo tematico e d’effetto. E’ comparabile ad attività come il teatro, le letture di poesie, il rap freestyle a più partecipanti, le storie condivise e i “writer’s workshop” che non si concentrano sul produrre qualcosa per la pubblicazione.
Simulazionista: è un’attività dove i partecipanti trovano diletto nell’essere in un altro luogo, un altro tempo, o un altro mondo, e ottengono la stima del tavolo per aver contribuito alla sensazione di “essere lì” (che questi contributi nascano dalla reiterazione di dettagli prestabiliti o dalla creazione spontanea di questi è una questione di gusti individuali). E’ comparabile ad attività come la rappresentazione storica, il modellismo ferroviario, o molte attività di fandom, specialmente le fanfiction di fandom come quelle su Guerre Stellari o Star Trek.
In conclusione
La teoria forgista è molto affascinante. In primis perchè non è facile trovare un hobby che ha una filosofia tutta sua ed i forgisti hanno il merito di essere stati tra i primi (se non i primi) a parlare di “filosofia del gioco di ruolo”. Inoltre condivido gran parte della teoria del big model. Ma in mezzo a tante cose belle ce n’è una che mi disturba parecchio, purtroppo.
Non so se è mai capitato anche a voi. Ammettiamo il caso: Avete un problema con internet explorer, non siete molto pratici di informatica, quindi andate a fare una domanda sul vostro forum o sito o blog di fiducia e dite “scusate qualcuno sa come risolvere questo problema che sto avendo con internet explorer?”, passa il primo fan boy di firefox e vi fa “semplice: passa a firefox!”.
Stessa cosa, avete un problema con windows, andate su forum ecc “ho questo problema con windows qualcuno sa come si risolve?”, passa il primo fan boy di linux e vi fa “windows fa schifo, passa a linux”.
Idem con i GdR classici: “questa regola di vampiri (D&D e quant’altro) non mi piace, qualcuno ha fatto una house rule per sostituirla?” passa il primo fan boy forgista e vi dice “ma prenditi il gioco XY che è molto meglio”.
Intendiamoci, mica tutti sono così, anzi, gli ultras sono pochi, ma al solito fanno rumore come se fossero 10 volte di più tanto che hanno costretto lo staff di gdritalia a modificare il regolamento in questo modo. Non voglio entrare nel dibattito regolamento giusto / sbagliato, censura e quant’altro, sta però di fatto che una “reazione” segue necessariamente una “azione”.