Quella dei “Massively Multiplayer Online” (MMO) è una categoria di videogiochi che sta riscuotendo sempre più successo tra gli utenti di tutto il mondo. Si tratta, nello specifico, di videogiochi basati su piattaforme internet, caratterizzati generalmente da sconfinati open world esplorabili in cui i giocatori connessi possono conoscersi, interagire e sfidarsi liberamente tra loro.
L’elemento “libertà” all’interno degli MMO ha infatti un valore fondamentale, dal momento che ogni giocatore può ampliare autonomamente le possibilità di gioco e il gameplay difficilmente potrebbe risultare monotono o ripetitivo. Eppure, se qualche decennio fa i giochi di ruolo analogici erano praticati esclusivamente da nicchie di appassionati, la loro evoluzione digitale è invece al centro di un mercato che può ormai vantare numeri da capogiro. Come si spiega, dunque, la popolarità che hanno raggiunto i moderni videogiochi MMO?
Origine e ascesa dei videogiochi MMO
Uno dei primissimi giochi di ruolo sviluppati sulla rete è stato “Ultima Online”, realizzato nel 1997 da Origin Systems. Il finire degli anni ‘90, non a caso, fu per internet un punto di snodo importantissimo. I sistemi operativi cominciavano a diventare sempre più performanti e la rete internet iniziava a mostrare al mondo tutte le sue infinite possibilità di intrattenimento. Poco prima della fine del millennio, infatti, nacquero i primissimi casino live, le memorabili chat di messaggistica istantanea online e anche i quotidiani nazionali cominciarono a muoversi all’interno degli ambienti digitali.
Nel 2004 fece la sua comparsa sul mercato “World of Warcraft” che, grazie all’incredibile successo riscosso dagli utenti, ha consolidato in maniera decisiva la forza del mercato videoludico MMO. Il titolo targato Blizzard, per la prima volta, riuscì ad unire una trama accattivante, infinite possibilità di gioco e un sistema di combattimento che ha letteralmente fatto scuola per i videogiochi fantasy online di nuova generazione. Complice l’amore che gli utenti hanno dimostrato per il genere, negli anni successivi sono poi nati titoli ancora più sofisticati come Final Fantasy XIV, Elder Scrolls Online o Skyforge.
Il ruolo degli streamer e delle community online
Intorno ai primissimi anni ‘10 del nuovo millennio, come se non bastasse, anche le piattaforme di streaming online hanno cominciato ad accrescere la propria popolarità, dando vita ad una nuova categoria di fornitori di intrattenimento. In quella che spesso viene considerata la “golden age” del web, infatti, nascono gli “youtuber” e i primissimi creatori di contenuti digitali, che con gli anni sono stati categorizzati come “influencer” o “streamer”. Tra le principali forme di intrattenimento trasmesse sul tubo, emergeva in modo significativo quella dei gameplay.
Si trattava in tutto e per tutto di “walktrough”, per cui lo streamer intratteneva i propri iscritti semplicemente giocando ai titoli di volta in volta selezionati e divertendo il pubblico con reazioni e commenti durante il gameplay. Chiaramente, tra i titoli utilizzati, i videogiochi MMO erano quelli che meglio si prestavano a questa tipologia di contenuti, dato il loro carattere “open” e la possibilità di interagire con altri giocatori connessi tramite internet. I gameplayer, insomma, hanno svolto un ruolo fondamentale per la diffusione di questa tipologia di titoli. A partire da questo momento storico in particolare, peraltro, ciascun giocatore aveva la possibilità di incontrare i propri idoli all’interno di ciascun mondo di gioco MMO. E questa è stata una miccia aggiuntiva che ha di fatto catalizzato il successo dei giochi di ruolo online.
Gli MMO al giorno d’oggi
In un mondo sempre più connesso, insomma, non riesce tanto difficile credere che questa tipologia di videogiochi abbia raggiunto un tale livello di popolarità. Gli MMO permettono di interagire con utenti di tutto il mondo, esplorare liberamente mondi fantasy di dimensioni sconfinate e fruire di trame decisamente avvincenti. Tra i titoli più recenti comparsi sul mercato possiamo menzionare “Blue Protocol”, “Wayfinder”, “Ark 2” e il quarto titolo della famosissima saga di “Diablo”.