Vi è mai capitato di mettervi, alla fine di una dura giornata di studio o di lavoro, da soli e godervi in santa pace il vostro titolo videoludico preferito? Sicuramente sì e potete anche scommettere (a tal proposito vi ricordiamo di farlo in maniera ragionata e su portali certificati come nuovicasino.it) che qualcuno vi avrà “disturbato” dicendovi una cosa del tipo “perché giocare ai videogiochi? Sono cose da bambini e non ci si guadagna nulla!”.
Bene, in questo caso non prendetevela, ma molto sportivamente mostrateli le righe che seguiranno per far capire al vostro incredulo interlocutore come il mondo del gaming possa essere decisamente competitivo e persino redditizio. Esatto, stiamo dunque parlando degli sport elettronici detti anche eSports.
Nati nei mitici e sfavillanti anni Ottanta, gli eSports avevano già preso la forma di grandi tornei che raccoglievano a sé spettatori e giocatori esperti. All'epoca erano sponsorizzati dalle grandi case che “dominavano” il mercato videoludico di allora, come la Nintendo oppure l'Atari, e da poche altre aziende. Così come relativamente pochi erano gli eventi interamente dedicati ai videogiochi, dato che era un settore in crescita, visto che li si considerava alla stregua dei cartoni animati giudicandoli un passatempo per bambini.
Oggi invece sono tantissime le aziende nate attorno al settore gaming, basti pensare alle sedie, alle periferiche di gioco, ai software per giocare e trasmettere in streaming le proprie partite o persino agli energy drink, che fanno letteralmente a cazzotti per avere il loro logo in tali eventi. E naturalmente si possono vedere direttamente online su piattaforme come Twitch oppure YouTube, ma è altrettanto vero che in alcuni Paesi, soprattutto quelli asiatici, tali eventi vengono trasmessi persino sulla televisione nazionale in prima serata.
Tra i titoli più giocati ci sono dunque quelli a sfondo fantasy come League of Legends oppure Dota 2, gli sparatutto come Call of Duty, Fortnite o Rainbow Six, gli strategici come Age of Empires o Starcraft II, gli sportivi come FIFA oppure Rocket League e così via. Ce n'è davvero per tutti i gusti e l'ammontare dei premi finali è davvero da vincita alla lotteria. Si parla di cifre con un più che discreto numero di zeri infatti!
Ovviamente, quando si tratta di sport, anche qui è meglio menzionare alcuni dei campioni che più di ogni altro si stanno distinguendo in quest'ultimo periodo e si stanno dando feroce battaglia a suon di mouse e tastiere.
Per quanto riguarda un gioco del calibro di Valorant si potrebbe nominare il giovanissimo duo, entrambi classe 2003, Leo e Derke, Shiinka per Rainbow Six Siege, S1mple e Monesy per Counter Strike: Global Offensive, TorontoTokyo per Dota 2, oppure TaySon per Fortnite assieme al tanto discusso Ninja e la lista sarebbe ancora piuttosto lunga.
Se poi, una volta arrivati fino a questo punto, si è ancora piuttosto scettici allora non c'è problema. Basterà semplicemente dare una bella occhiata ai loro numeri in termini di visualizzazioni per stream, abbonati e guadagni durante i tornei ufficiali. Mica male come passatempo per bambini, non siete d'accordo anche voi?