Non si può sempre concordare con tutti su tutto, oggi ho trovato questo articolo intitolato Top 10 Things That Have Pissed Me Off About Role Playing This Year (le 10 cose che mi hanno infastidito di più dei giochi di ruolo in questo anno) con cui concordo solo in minima parte. Lo traduco così poi mi dite cosa ne pensate.
10.
Il fatto che non gioco abbastanza. Probabilmente tutti i lettori di questo blog possono concordare (almeno tutti coloro che hanno un lavoro / una moglie / dei bambini / una vita sociale o uno qualsiasi dei precedenti).
Su questo sono d’accordo, per quanto stia portando avanti 4 campagne di giochi di ruolo cartacei e 1 live, giocare di ruolo non mi basta mai :)
9.
I moderatori idioti di rpg.net. C’è niente di peggio di un giocatore di ruolo nerd a cui è stata data una piccola quantità di potere sui suoi simili? Questo sito è come una versione estesa e gratuita di Zimbardo: un esperimento di prigione simulata, in cui una porzione trasversale e casuale della società geek si eleva sopra i suoi coetanei e subito inizia ad abusare della propria posizione. Con la qualità redentrice che il 90% degli altri utenti sono in realtà piuttosto simpatici.
Su questo non commento perchè non frequento spesso rpg.net
8.
La 4e di D&D. Proprio perché… okay? Se volete che vi piaccia vi piace. A me non piace.
Su questo sono abbastanza d’accordo e ho già ripetuto questo concetto più volte, ci sono alcune innovazioni positive ma la maggior parte non sono innovazioni e se lo sono, sono invece negative.
7.
Il modo di parlare nerd online. Awesome (imponente) comporta awe (soggezione). La dolcezza è un gusto. “Wicked cool” non è corretto in inglese. L’abbreviazione per “Ad esempio” non è “F’rex”. Non pisciare fuori con il tuo stupido, infantile, deprimente, moronic shibboleths.
Lui parla per l’inglese e ha ragione, io parlo dell’italiano che versa nelle stesse condizioni… sono un po’ stanco di vedere i famosi “bimbiminkia” che sostituiscono i gruppi “ch” con “k” i “per” con le “x” e così via. Per non parlare di tutta una serie di neologismi quantomeno discutibili.
6.
Tutte le stupidaggini sulla “rule of cool”. “Tutti tranne i più pedanti tra i lettori perdoneranno la lontananza dalla realtà fino a quando il risultato è malvagio dolce e / o imponente.” No. La rule of Cool può funzionare per alcuni giocatori, ma smettete di pensare che sia una buona cosa. Malvagità dolcezza e imponenza non sono una scusa per la pigrizia in fase di scrittura, progettazione ed esecuzione. O inizieremo a dare gli Oscar a Michael Bay?
Su questo non sono d’accordo. In poche parole la “rule of cool” è una regola non scritta ma largamente applicata dai master di tutto il mondo che recita: “cosa ci importa della verosimiglianza se l’effetto che otteniamo è grandioso?”. Io come master la applico di frequente e, per quanto non ne abusi e non ami chi ne abusa, me ne ritengo un fautore. Perchè si! Voglio dire stiamo giocando ad un gioco di ruolo dopotutto no? Poi chiaramente dipende dall’ambientazione. Tra la rule of cool e i fautori del realismo-ad-ogni-costo c’è la stessa differenza che c’è al cinema tra la fiction e i documentari (ecco spiegato il discorso degli oscar a Michael Bay). C’è un mio amico, ingegnere aerospaziale, a cui non piace star wars perchè le astronavi non possono fisicamente decollare in quel modo lì. Quando giochiamo ad un GdR non stiamo narrando una storia realmente accaduta o che potrebbe realmente accadere.
5.
L’uso di geekiness come dimostrazione di orgoglio. Come ha detto Bill Hicks, è un richiamo all’avere giudizio: non dovresti essere fiero di definirti un geek. È un insulto e usando questa etichetta su te stesso non stai operando un “recupero della parola”. Ama le cose che ti piacciono, e fregatene delle altre persone che ti chiamano geeky. E non permetterti il pigro modo di vita che prevede la geekiness. Fumetti e giochi di ruolo non sono uno scudo per proteggerti dal mondo, e in realtà non sono vive. Muovi il culo e fai qualcosa della tua vita, per l’amor di Dio.
Questa è una cosa vera più che altro negli USA, in italia questo discorso si applica più ai nerd (i secchioni) che non ai geeks, però in parte ha ragione, il rischio c’è, persone che si autoghettizzano etichettandosi come geeks esistono anche qui.
4.
Teoria GNS. Non ne avevo sentito parlare prima di quest’anno, ed era meglio se non ne avessi mai sentito parlare. Come se le buffonate pseudo-intellettuali non fossero già un problema nel mondo reale, ora pervadono un innocente hobby in cui ragazzi grassi e barbuti fingono di essere elfi.
Eccoci arrivati… Se si può essere in disaccordo con qualcosa al mondo io con questa frase lo sono al quadrato. Questa è una stronzata (scusate il francesismo). Si può essere più o meno d’accordo con la teoria stessa ma non sul fatto che ESISTA una teoria. Secondo me quando ci sono persone che hanno una certa esperienza di qualcosa (i giochi di ruolo in questo caso) e si mettono a tavolino a discutere ed elucubrare (quando non sono elucubrazioni fini a se stesse ma sono pratiche e attinenti alla realtà) e quando queste elucubrazioni portano ad una nuova concezione totalmente rivoluzionaria e a prodotti concreti, beh questa cosa non può che essere positiva. Ripeto, i prodotti di questa teoria possono piacervi o non piacervi, ma sicuramente danno l’idea che il palcoscenico del nostro hobby sia un palcoscenico vitale e in fermento creativo. Scusate se è poco.
3.
Vampiri: La Masquerade. Ogni anno a partire dal suo rilascio sino alla fine dei tempi. Yeah! Prendiamo Dracula e trasformiamolo in un ragazzino emo goth con trucco nero, che si ferisce da solo e ascolta musica di merda!
Rieccoci… se prima ero in disaccordo al quadrato adesso lo sono al cubo. Non ho niente da commentare, questa frase si commenta da sola. No comment, veramente.
2.
Giapponofili. Vedi Appendice A: Pensa alla tua cultura e smetti di saccheggiare quella altrui.
Nei commenti sotto l’articolo poi spiega e dice “perchè vi piace la cultura giapponese e non, per esempio, quella russa?”. Posso capire ed in parte condividere, in effetti la cultura giapponese va di gran moda, forse un po’ troppo. Sta di fatto che:
1- se mi piace la cultura giapponese non è detto che non me ne piacciano altre giusto?
2- se il signor noism permette, mi piacerà un po’ quel che mi pare no?
Non capisco dall’alto di quale pulpito possa permettersi di criticare i gusti altrui sinceramente.
1.
Persone che vogliono ‘fare’ un altro gioco con un altro gioco. Sai, tutti coloro che postano messaggi sui forum connessi al mondo dei giochi di ruolo dicono cose come, “voglio fare un gioco ambientato nella quarta era della terra di mezzo ma utilizzando le regole di Spirit of the Century ma con il sistema di combattimento di ORE, e le tabelle dei critici di Rolemaster, e il sistema di risoluzione di Sorceror. Non sono il migliore?”. Queste persone saranno i primi da sbattere contro il muro, amici miei, unitevi alla rivoluzione.
Da che mondo e mondo l’evoluzione procede per piccoli passi. Se prendo le migliori idee le miscelo, le integro con cose inventate da me e riesco a trasporre tutto questo in un sistema coerente non vedo il problema. Sarebbe bello poter inventare una cosa totalmente inedita, bella e coerente sotto ogni punto di vista. Lo vedo però un compito abbastanza arduo visto che in oltre 20 anni di storia dell’hobby le pubblicazioni non si contano ormai più.