Senza dadi?

22/02/2005 17:47:53

Allora, riepiloghiamo:
sulla base della stessa azione descritta sopra
-Marcor le darà esito negativo, perchè descritta male
-io (da vecchio rimba) userò i dadi e vedrò l`esito
-Raizingher le darà un esito incerto, influenzato più che altro dalla conoscenza che ha di quel giocatore e valutando se la "semplicità descrittiva" è stata una sbavatura momentanea o se il giocatore è solito descrivere in modo così "approssimativo" le proprie azioni.

Nulla di male in fondo: ognuno ha il suo metodo.

Nasce però una nuova serie di domande. Se tutti e tre fossimo master nello stesso gioco? Saremmo combinati come al terno al lotto degli assistenti in sede di esame universitario? I giocatori finirebbero per disertare questo o quel master perchè non ne condividono il metodo? Lo stesso giocatore riceverebbe due differenti trattamenti in due giocate successive? Due utenti riceverebbero diverso trattamento usando le stesse frasi? Sarebbe possibile creare un documento unico e univoco, da fornire ai giocatori e ai master come regolamento, che consenta una valutazione obiettiva e costante negli esiti, quale che sia la situazione da esaminare?

Attendo risposte ^____^

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quota

22/02/2005 23:29:13

Se fossimo tutti master nello stesso gioco seguiremmo un metodo di valutazione definito assieme. Sennò troppo comoda :P e comunque per quanto mi riguarda, non darei un esito basato sulla conoscenza del giocatore, ma sulla sua azione. Se il miglior giocatore della city mi fa un`azione abborracciata, tendenzialmente negativo sarà l`esito, senza favoritismi ne nonnismi di alcun genere.

Non dico che sia facile, ne da parte dei giocatori, ne da parte dei master, inserirsi ad hoc in un contesto puramente interpretativo. Non è facile per niente, ve lo dico per esperienza diretta e ormai anche piuttosto voluminosa, su dieci giocatori ne avrò visti sette darsi per vinti e tre, con notevole umiltà e voglia di imparare, superare questo scoglio. E poi chiariamoci, uno non diventa master perchè va da chi di dovere e dice "voglio fare il master" e quell`altro gli dice "ok". Per fare il master ci vuole una certa esperienza di gioco, e questo anche nel cartaceo e nel probabilistico.

Stai sollevando un problema che non sussiste, Gemini, poichè un giocatore abbastanza esperto del metodo interpretativo per fare il master avrà raggiunto un accordo più o meno obiettivo (non alla perfezione, ovviamente, inutile negarlo) con gli altri master. Quindi tutta questa differenza di trattamento che tu sottolinei non esisterebbe ;)

Se poi il commento che porti è legato all`informare i giocatori del principio con il quale i master prendono le loro decisioni, quello basta portare esempi su cosa è bene fare e non fare, ed avvisandoli che non ci saranno dadi a supportare il loro gioco. Dopodichè saranno i giocatori a decidere se il gioco piace loro o meno.

quota

23/02/2005 00:05:04

Affascinante...

Mi fai un esempio di come l`azione di David andrebbe descritta per avere esito positivo, qualora tu fossi il master?

Mi spiace divenire invadente, ma una volta tanto che trovo un master interpretativo esperto lo sfrutto per imparare :P

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quota

23/02/2005 09:46:30

Che intendi per avere successo, Gemini? :P

Colpire l`avversario o colpirlo e ammazzarlo? Ci sono tanti modi "per avere successo". Se mi stai chiedendo in che modo potrebbe colpire l`avversario, posso dirti che l`azione che hai descritto tu è ottima. Il sasso rimbalzerebbe sull`armatura e fine del discorso, a meno che per qualche motivo particolare, che potrebbe favorire il gioco, non decidessi che si, il bimbo ha avuto una botta di culo paurosa :D e l`ha preso pieno in mezzo agli occhi.

Se mi stai chiedendo in che modo un sasso lanciato a quel modo potrebbe infliggere una ferita più o meno grave, potrei farti tanti esempi diversi. Dipende da come vedi David. So che David non è un granchè con la fionda? Potrei sottolineare che la sua posizione non è equilibratissima, che la torsione del polso può non essere completa. E allora, una potenziale sassata messa a segno sarebbe il classico colpo di fortuna del principiante, se vogliamo vederla in questo modo, in gioco. Faccio un`azione completa che sottolinea la non completa padronanza dell`arma da parte di David. Se invece David è un asso con la fioda, descriverei la postura del corpo, le ginocchia flesse e il corpo inclinato indietro perchè l`avversario è più alto di lui, che il polso rotea dolcemente e la mano si apre nel momento in cui la rotazione della fionda è diretta verso la testa dell`avversario eccetera. Ci sono tanti modi per dire una stessa cosa. Cosa che il più delle volte può non accadere coi dadi ;) ma questa è solo una mia umile opinione personale.

quota

23/02/2005 13:52:07

Invece sei stato chiarissimo, fugando le mie perplessità.

Ti ringrazio ^__^

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quota

24/02/2005 20:13:14

;) figurati.

quota

28/02/2005 14:05:53

Dadi o non dadi?
Personalmente gioco diceless da molto tempo (anche quando i giocatori non lo sanno :) ) privilegiando la logica comparativa dell`azione/caratteristica/contesto alla mera percentuale probabilistica.
Tuttavia... è pur vero che azioni apparentemente improbabili perchè in evidente svantaggio probabilistico potrebbero avere buon esito.
Come risolvere la cosa? Credo dipenda molto dal contesto in cui ci si muove. Al tavolo è abbastanza semplice perchè il caso specifico può risolversi con un tiro di dado possibilmente coperto. E in rete?
Concordo con Gemini, meglio un sistema preciso e puntuale di conteggio matematico e probabilistico alla gestione "semplice" del master, che per quanto bravo sia non è mai al riparo dalle lagne dei giocatori :)

KT1

quota

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