16/02/2005 15:07:24
Credo che il problema è ceh spesso ci dimentichiamo che si parla di Gioco di RUOLO
Questo vuol dire che il divertimento sta nell`interpretare ruolisticamente il personaggio scelto..
Questo vuol dire che non è un gioco alla minuziosa descrizione.. che spesso trovo per altro anceh noiosa..
Giochi in cui gli itnerpreti impiegano 10 righe per descrivere un colpo di rovescio sgualembrato con doppio carpiato e giro della morte.. e magari sono troll, che invece smazzaroccano e basta...
Ecco credo che è divertente descrivere l`azione dettagliandola, m anon esasperandola, e a questo punto, l`esito dell`azione è abbastanza irrilevante..
Voglio dire, tizio fa a botte con Caio.. alla fine Caio perde..
Il master magari premia più Caio (anceh se morto) perchè è stato molto più coerente con l`interpretazione del proprio personaggio...
Allroa che ci frega come è finito lo scontro?
Non abbiamo giocato? non abbiamo itnerpretato?
Questo è il succo del discorso...
Trovo quindi che un giovane avrà sicuramente meno doti descrittive di un adulto e i dadi (a parità di persoanggio) rappresentano un buon compormesso, senza considerare che i dadi possono anche rappresentare un divertente imprevisto per il master.. almeno si diverte anceh lui! ^__*
17/02/2005 13:25:18
Calcolare un esito in base a un insieme di caratteristiche e un tiro di dadi secondo me è sbagliatissimo. Credo si debba innanzitutto guardara alla coerenza, all`abilità descrittiva, e altri piccoli fattori. Poi un eventuale tiro di dadi.
19/02/2005 17:53:07
Secondo me l`uso dei dadi è un po` troppo limitante in quanto si da al caso un peso un po` troppo determinante. Io preferirei avere una serie di script che calcolano le effettive caratteristiche dei personaggi coinvolti, magari aggiungendovi anche dei parametri di tipo ambientale, nel senso che un guerriero grande e grosso potrebbe avere dei malus non indifferenti se si trova in una stretta caverna.
Poi, se vuoi lasciare un po` di spazio alla sorte si può anche fare, ma che abbia un`influenza minima.
20/02/2005 19:11:39
1) Il gioco di ruolo è prima di tutto un gioco.
2) Un gioco, per essere definito tale, deve avere delle regole univoche e un sistema di valutazione oggettivo e riproducibile.
3) Se il gioco prevede casi di interpretazione dubbia esiste generalmente una figura super partes, denominata arbiter, il cui giudizio è inappellabile e strettamente vincolato al sistema di valutazione di cui al punto 2.
La diretta conseguenza è che un gioco di ruolo affidato alla direzione di un arbiter che non sia vincolato da un sistema di calcolo oggettivo non è un gioco, e di conseguenza nemmeno un gioco di ruolo.
Ovviamente si può sempre chiamarlo gdronline, che ormai è molto più chic che dire chat ;)
21/02/2005 13:22:53
Visto che la discussione è molto interessante, intervengo di nuovo.
La diatriba tra "interpreti" e D&Disti (come chiamo io le due categorie, senza offesa per nessuno) credo che rimarrà sempre...
A me il discorso del ruolo e delle regole precise non riesco a digerirlo perfettamente. Sarà che sono una "creatura strana", in quanto ho giocato prima ai Gdr on-line e poi, sporadicamente, e troppo poco per potere parlare approfonditamente, ai cartacei. Credo comunque che gli on-line non siano solo un evoluzione dei cartacei, con cui posso giocare con più persone. Sono un gioco del tutto diverso, in quanto hanno delle caratteristiche peculiari. La scrittura è un linguaggio più mediato della parola, e questo consente una maggiore attenzione per tutto quello che riguarda l`estetica del messaggio, inconcepile " a voce". Per chi critica le azioni particolarmente lunghe probabilmente non ha avuto la fortuna di conoscere giocatori che le usano bene. Nella tanto bistrattata (anche da me a dire il vero) Lot ho visto pagine di chat che sembravano dei veri e propri libri, piacevoli da leggere alla fine ma molto di più da giocare. In contesti del genere, la valutazione tecnica passa a dir poco in secondo piano. Ma sarebbe comunque impensabile in modo matematico o numerico.
LA questione, come affermato da Gemini è un`altra: si può lasciare tutto all`intepretazione soggettiva?
Secondo me assolutamente si. Un giudizio, un esito, per quante regole ci possano essere, sarà sempre, almeno in parte, soggettivo. L`importante è esplicitare tutti i possibili parametri che possono far spingere ad un esito rispetto ad un altro, la "politica" del master: c`è chi potrebbe dare più peso all`interpretazione e chi alla cura dei dettagli: la posizione, i movimenti od altro ancora. Ovviamente un gioco di ruolo è basato su un "patto finzionale": le persone si ritrovano e dicono "bene, facciamo finta di essere vampiri" oppure "Siamo nel mondo del sigonre degli anelli" con tutto quello che ne consegue. E` in quel momento che il master (che deve essere uno dei migliori e con un notevole carisma tra tutti i partecipanti) deve esplicitare i parametri: ecco li` che alla fine il giudizio non sarà del tutto insindacabile. Certo che se la persona non è adatta a coprire tale ruolo e agisce valutando in modo diverso i vari personaggi, arrivano le polemiche, i capricci, gli insulti, i "perchè a lui e a me no?".
Quando scattano questo genere di comportamenti, quindi, secondo me nel 99% delle volte la respnsabilità è dei master che non sono adatti a quel ruolo. Poi è sempre possibile che qualcuno voglia polemicizzare a prescindere, ma le persone cosi` non le considero nemmeno come giocatori. E, se la comunità è particolarmente unita, il rompiscatole non ha molte possibilità: o adeguarsi o sloggiare.
Per concludere, e sottolineando sempre SECONDO ME, quindi:
i dadi, insieme all`allineamento, vanno bene per i cartacei, non per i giochi a proiezione interpretativa (come vengono chiamati i GDR on line) dove le innumerevoli sfumature date dalle differenze strumentali tra i due giochi, li rendono assolutamente castranti a livello di gioco (e quindi di divertimento)
21/02/2005 18:49:50
Il problema, Marcor, è che in Italia si è partiti da una chat e poi si è puntato al gdr. Col tempo si è finito col chiamare gdr una chat in maschera, dimenticando di puntare su quelli che sono i requisiti base di un gioco, quale che esso sia.
Tu come molti altri, sei stato penalizzato da questa situazione e giustamente non riesci ad avere una visione lucida della realtà.
Ti faccio un esempio, di quelli che uso normalmente quando spiego ai nuovi come si gioca, che dovrebbe farti capire il perchè, senza un sistema univoco di valutazione, il gioco non regge.
"Goliath, gigante, sicuro della sua imponente corazza di cuoio e bronzo, ostentando il ferro insanguinato da mille battaglie arringa il popolo intimando la resa. Alle sue spalle, un potente esercito attende il comando del suo condottiero."
"L`esile pastore di 14 anni a nome David, invisibile nella sua minutezza al possente nemico, coglie da terra un sasso aguzzo e con un drappo strappato alla veste lo fa roteare tentando di scagliarlo verso la testa di Goliath"
Un bravo Master, senza dadi o tabelle, ma molto logico e preparato, che esito darà?
21/02/2005 23:27:53
Mi aspetterei che l`esito per David sia negativo perchè l`azione non è accurata :P
Scherzi a parte, credo che l`esempio, obiettivamente vada più a tuo sfavore... immaigno che Golia abbia nei vari parametri, dei valori altissimi, dato quello che ha fatto fino a quel momento. Al contrario David, inesperto e piccolino, dovrebbe avere i punteggi al minimo. Con qualsiasi procedimento numerico/probabilistico, David non credo ce la possa fare, a meno che non ci si affidi esclusivamente alla fortuna, ma in quel caso non riesco proprio a capire la differenza tra questi gdr-on line e il gioco dell`oca, come detto sopra.
Con una valutazione prettamente interpretativa, credo che ce la possa fare. Tutto ovviamente, dipende da quanta cura viene messa nelle azioni da parte di David. Certo, sarebbe estremamente difficile, ma se riuscisse a cogliere un punto debole di Golia, evidenzandolo, il master potrebbe dargli una chance.
Secondo me, il metodo "interpretativo" rappresenta una evoluzione del sistema, tant`è che, dopo aver provato il cartaceo, un master esperto (con anni di masterizzazione alle spalle e nei giochi più diversi) e il miglior giocatore da me conosciuto, mi ha confidato che se dovesse masterizzare una quest con giochi cartacei con me e con altri che hanno esperienza con i gdr-on line, i dadi non li userebbe affatto, in quanto non ci sarebbe bisogno ed anzi sarebbero limitativi.
Poi, sono sempre punti di vista, ma non penso di esser stato "corrotto" per aver iniziato a giocare in questo modo e trovando noioso l`altro. Mi piacerebbe sentire anche il parere degli altri (non che discutere con te Gemini sia noioso, anzi la discussione per me si fa sempre più interessante), ho il timore che diventi troppo "a due".
21/02/2005 23:58:32
Ok :p allora aspettiamo gli altri.
Lasciami però sottolineare che l`azione di David è descritta perfettamente: specifica la differenza di altezza tra i due, lascia intravedere la distanza (l`invisibilità) ed evidenzia la roteazione verso l`alto (alla testa) operata da David. Non è possibile difatti mirare di precisione in quelle condizioni, a meno di non avere una esperienza consolidatissima in quell`arte (cosa non evidenziata danulla; anzi l`azione di David sembra alquanto improvvisata e per certi versi avventata).
Vorrei inoltre precisare che io concordo perfettametne sul fatto che il gioco interpretato sia molto meglio che quello statico, basato sui soli valori: dopotutto sono oltre diciotto anni che lavoro in ambito teatrale ^___^
Tuttavia, proprio per questo motivo, tendo ad essere molto esigente (soprattutto con i miei attori) e poco incline a vedere "improvvisazioni" non supportate da studi adeguati
Dopo di che taccio e lascio la parola ad altri ;)
22/02/2005 10:38:47
Mi permetto di obiettare, Gemini, che l`azione di David è perfettamente sufficiente, ossia dice correttamente lo stretto indispensabile necessario a dare una visione di insieme al master e agli altri giocatori. Un`azione descritta con profondità non solo può essere usata per sottolineare la competenza e la bravura nel compierlo, ma anche l`intettitudine del personaggio. Nella fattispecie, l`uso della frombola o della fionda. Il fatto che un`azione sia palesemente improbabile non autorizza un giocatore a ridurre al minimo la sua descrizione.
E allora che male c`è a dire che il gioco di ruolo puramente interpretativo è un`evoluzione del gioco di ruolo probabilistico, come lo chiamo io? Nessuno, a mio parere. Dopotutto, descrivere un`azione e farla seguire da un tiro di dadi è un approccio in un certo senso più semplicistico, dato che indipendentemente dall`azione ci sarà dietro un tiro di dado (che poi il master dia dei bonus o dei malus a seconda della descrizione che precede il lancio, ognuno ha le sue politiche). Ed è anche vero che cancellare il dado, lasciando tutto in mano ad una descrizione, richiede da parte del giocatore maggiori impegno e costanza (specialmente in ambiti quali il combattimento) che molti, nell`ottica di una visione scarica-stress del gdr online, non sono disposti a porre, ed è una cosa perfettamente comprensibile.
Sono perfettamente d`accordo con te, Gemini, neanche a me piace vedere un gioco di ruolo interpretativo abborracciato alla meno peggio. Ma un giocatore che entri in un gdr puramente interpretativo, se vorrà avere soddisfazione e piacere nel gioco dovrà metterci quel pizzico in più per imparare. Per farti un esempio, io nella mia city sono master di una gilda di simil-ranger. La prima cosa che chiedo ai giocatori che vogliono entrare in gilda è di impararsi la nomenclatura di un arco e a costruirne azioni di combattimento. Meno di mezz`ora di impegno, per chi ha la costanza di farlo. E chi non vuole, pazienza, mica intendo obbligarlo, ma sicuramente non diventerà un mio gildato ;)
Io ormai ho quasi mollato il cartaceo (D&D mi nauseava nel vero senso della parola quando smisi), e quando gioco, cerco di ridurre al minimo i tiri di dado, invitando i miei giocatori (sono master di Vampiri) a calarsi nei panni dei loro personaggi fino al più piccolo dettaglio. Troppe volte mi sono trovato davanti a giocatori (miei e non) che, forti di un tiro che promette il 90% di possibilità di andare a buon fine, lasciavano a poco o nulla l`interpretazione, tirandola via, e l`ho visto fare anche online. Ormai non mi diverte più, questo tipo di gioco, tanto vale tornare al buon vecchio gioco dell`oca.
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