Ad un attento appassionato delle saghe di George Lucas e di Terry Brooks non è difficile salti all'occhio una serie di similitudini nei concetti alla base della teogonia e delle forze primordiali che muovono i rispettivi mondi.
Il periodo in cui entrambe le epopee vedono la luce è lo stesso, gli anni 70, perciò è probabile che entrambi abbiano preso spunto da simili correnti di pensiero, particolarmente diffuse in quel periodo culturale.
Nell'Universo della Lucasfilm abbiamo la Forza, un campo d'energia che permea tutto il creato, influenzando gli esseri viventi ed anche gli oggetti inanimati. Questo concetto mistico, ripreso dalla “forza odica” di Reichenbach o dal concetto del “Chi” delle arti marziali, dona una sorta di sensazione interiore, capace di donare a chi l'ascolta la capacità di percepire tutto ciò che succede ed interagirvi, armonizzando sé stesso con il fluire dell'Universo.
Fondamentalmente abbiamo un Lato Chiaro, studiato dai Jedi, molto simile al concetto di “seguire la luce” ed un Lato Oscuro, caratterizzato dalla rabbia e dall'odio, scaturiti dalla sofferenza. Celebre la frase di Yoda, il grande Maestro Jedi, secondo cui “La paura porta alla rabbia, la rabbia porta all'odio, l'odio porta alla sofferenza. La paura è la via per il Lato Oscuro".
Nella prolifica saga di Shannara abbiamo invece l'entità della Magia, un intreccio di linee di magia, un campo di forza insomma, che permea tutto il mondo e si interlaccia con la realtà materiale.
Il mondo della tecnologia l'aveva dimenticata, ma adesso in questo mondo post-apocalittico delle Quattro Terre, è la Magia ad essere tornata la forza dominante che muove l'Universo.
Anche qui, quest'energia primordiale che muove il mondo è di per sé neutra, portandosi dietro le caratteristiche di chi la usa e degli scopi per cui viene adoperata.
Abbiamo dunque i saggi Druidi di Paranor, che cercano di adoperarla e studiarla solo quel che basta per mantenere gli equilibri nelle Quattro Terre; ma abbiamo poi i reietti come il Signore degli Inganni o le Mortombre, che adoperano senza ritegno e senza il giusto timore reverenziale la magia soltanto per i propri interessi, finendo per venirne consumati.
Così come si viene consumati dalle intense emozioni negative, senza freni inibitori, del Lato Oscuro, con le sue seducenti promesse di potere ed i suoi eccessi di ira ed odio.
Nel mondo di Shannara i migliori filosofi, pensatori, mistici ed eruditi di ogni terra si riuniscono nel primo Consiglio di Paranor, un'ordine druidico con il fine di mantenere l'equilibrio.
Non a caso, in Guerre Stellari accade che in un passato remoto non meglio identificato, i migliori pensatori, eruditi e mistici di ogni pianeta, mossi da nobili fini altruistici, si riunirono nel primo Ordine Jedi, con lo scopo di preservare gli equilibri dell'Universo.
Anche il saluto ricorrente di Allanon e di suo padre Bremen: "Che la fortuna sia con te" sembra ricalcare il celebre augurio Jedi “Che la Forza sia con te!”.
Parliamo ora della Prima Guerra delle Razze: a istigare il conflitto è il Nemico per antonomasia, il druido rinnegato Brona che, assieme ad altri colleghi, spinto dalla voglia di potere abbandonò Paranor per dedicarsi allo studio della Magia Nera (forte somiglianza con i Sith di Star Wars. C'è da capire se le idee siano nate spontaneamente o qualcuno tra Lucas e Brooks si sia ispirato all'altro).
O come non pensare ai Druidi di Paranor, troppo chiusi nei loro studi e distaccati dai reali problemi del mondo, che finiscono con l'essere sterminati dal Signore degli Inganni... identico, a dire il vero, all'Olocausto Jedi conseguente all'Ordine 66 dell'Imperatore.
E proprio il fatto dell'Impero, il cui capo adopera la Forza per diventare sempre più potente, ma ufficialmente ne perseguita il culto, attribuendo ai Jedi tutti i mali del tempo, richiama alla mente lo stratagemma della Federazione delle Terre del Sud che esegue una sistematica persecuzione dei fruitori di magia, attribuendo a questa mistica forza tutte le più grande sventure del tempo, quando invece le cariche più alte della Federazione in realtà altro non sono che esseri letteralmente assuefatti e consumati dall'uso sconsiderato della magia stessa, cioè gli Ombrati.
Qualche similitudine si può cogliere anche nel complesso susseguirsi di eventi che danno inizio ad alcuni capitoli della storia (il passaggio al lato Oscuro di Anakin così come la crescita negativa della strega di Ilse sotto l'egida del crudele e temibile Morgawr) e finiscono poi per concludersi all'opposto, riportando equilibrio nella saga (il pentimento finale di Darth Vader così come il ravvedersi di Grianne, con la sua scelta finale di ritirarsi dal mondo sotto forma di Aeriade).
Ed infine è usanza comune, sia da parte di Lucas che da parte di Brooks, attribuire alla tecnologia più fredda e cinica, insomma al mondo delle macchine, una chiara valenza negativa: vedasi gli impianti cyborg di Darth Vader o di Grievious, somiglianti alle valenze nefaste della civiltà estremamente progredita, ma arida di sentimenti del Mondo Antico, che andrà incontro disgraziatamente all'Apocalisse.
Concludendo, possiamo ravvisare molti punti di contatto fra due saghe così differenti nel genere, ma così somiglianti nelle teorie filosifiche alla base della loro struttura mistica, cogliendo il grande successo raccolto dal rispettivo pubblico proprio nella scelta di affidare il “core” delle rispettive storie a correnti di pensiero predicanti l'armonia con l'energia vitale dell'Universo e il guardarsi dagli eccessi del morboso attaccamento a persone o cose e delle emozioni più negative.
Del resto non è un caso se l'adattamento romanzato di “Guerre Stellari – Episodio 1” è stato affidato dal visionario Lucas proprio a Terry Brooks.
Qualunque sia il genere, fantasy o fantascienza, il fascino del “conosci te stesso e conoscerai il mondo” non smette mai di farci sognare.