"Il gatto ti ha mangiato la lingua?"

05/11/2013 23:22:57

Pienamente d'accordo. Può essere anche muto, non solo laconico, se da spunti di gioco.

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quota

06/11/2013 03:33:50 e modificato da ilgrandeinverno il 06/11/2013 03:44:11

Il concetto di snaturamento del personaggio è un concetto pericolosetto.
Ma non entreremo nella questione perchè succede e spesso per ragioni off game, che sarebbe lungo argomentare. L'argomentazione di Strangefolk rientra nei gusti personali sul gioco.

La risposta è chiarificatrice di IGI, perchè ci sembra che il concetto espresso da Blumarine sia un filo distorcente rispetto alle nostre abitudini o per lo meno la questione è espressa in modo che, come vedi, diventa: ti fanno distorcere il pg per motivi off game.
Sia chiaro, quindi per quel che ci riguarda: mai chiesto a nessun giocatore di snaturare il personaggio.

E' sempre stato chiesto di pagarne le conseguenze in termini di coerenza.
Hai un PG che vuole fare il pazzo?
In questa ambientazione finisci in sanatorio e presto o tardi ti rimedi un coltello nella schiena.
Hai un pg che vuole fare il disadattato?
Benissimo, resta recluta, perchè non vediamo con quale carisma e quale possibilità di presa sugli uomini, uno possa diventare un grado destinato al comando. E d'altro canto non è che i tuoi compagni di gioco si muoiano dalla voglia di passare tre ore in trincea leggendo come sei armato, senza una parola che non sia "Mhh.." "certo." "Il mondo crollerà."

Vuoi ringhiare a tutti, senza parlare o esprimere un concetto interattivo o che dia uno spunto sul gioco altrui che sia uno?
E chi lo vieta?
Però, coerenza vuole che quel personaggio resterà un disadattato.
E che prima o poi, qualche PG con più carisma o più potere, lo farà saltare.

Perchè in queste difese estreme della propria originalità noi notiamo che non si pensa mai a chi deve interagire con noi. Se dei pg con una logica si devono castrare continuamente per salvare la vita al pazzo, o per mandare avanti un sociopatico, torniamo al solito discorso: ci si preoccupa della propria coerenza ma non di quella dell'ambientazione o degli altri. Questo significa giocare da soli.

Quel che si chiama evoluzione del pg non è esattamente la forzatura del pg. La maturazione di un personaggio, in una dinamica di acquisizione da fatti e situazioni di occasioni di crescita, è un concetto basilare del PBC o almeno, questo è il sistema che proponiamo, perchè se nel cartaceo la maturazione è data dal complesso di skill, IGI propone comunque un descrittivo dove l'aspetto psicologico credibile non è secondario o ci saremmo limitati agli esiti automatici e desunti da parametri e basta.
Hai un pg assurdo o ridicolo per l'ambientazione perchè per te è più forte il concetto di essere originale che quello di costruire qualcosa di coerentemente sviluppabile con l'ambientazione? Ci sta, è legittimo, nessuno lo contesta. Ma l'ambientazione risponde come deve e anche chi la interpreta in modo più "neutro" ma non per questo meno originale.
Benissimo, quindi ne affronterai le conseguenze del caso.

Diversa questione è quella di evitare di andare a giocare con un niubbo alla sua prima o seconda giocata prendendolo a parolacce o insultandolo o accogliendolo con una spada al collo, solo perchè uno gioca il guardiano testa di fagiolo, o la civile con velleità di cafonaggine.
E' una questione, là, non di snaturamento del PG e non confondiamo i piani. Si può evitare anche di giocare coi niubbi ragionando sull'opportunitàdi un gioco con uno appena entrato che deve ancora essere integrato in un sistema e capire delle regole.
Non hai il pg adatto per dare una mano a una land nell'inserire i niubbi? Evitali per un paio di giocate.
Ma non sia mai che snaturate i vostri pg.

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quota

06/11/2013 03:58:22

Sottoscrivo ovviamente quanto già scritto qui sopra, per quanto riguarda il senso del gioco e il senso di coerenza che vorremmo avessero i giocatori. Questo quanto al discorso "concezione della coerenza che abbiamo come gestione". A titolo personale, come giocatore, c'è un'altra cosa che vorrei dire:

Diciamo che puoi permettertelo:

a) Con personaggi che hanno motivi in on di temere il tuo pg e di conseguenza tollerano, ongame, di malagrazia i suoi modi.

b) Con personaggi per i quali un insulto o il costante ringhiare passano come rumore di fondo e quindi fondamentalmente ti ignorano.

Questi sono i PG coi cui puoi permetterti di giocare un personaggio in questo modo, senza forzarti tu e senza forzare gli altri.

Con tutti gli altri, ossia quelli che non hanno alcun motivo di temere in on il tuo personaggio o che interpretano personalità meno accomodanti di fronte a un insulto, non è che non puoi permetterti di giocare in quel modo perchè non sono navigati e non sanno reggere il contraddittorio col tuo pg: non te lo puoi permettere perché se loro giocassero coerentemente il tuo pg ringhiante in una ambientazione come la nostra finirebbe pestato a sangue, incarcerato, o ucciso in tempi record.

Come vedi se mai il problema di forzare, eventualmente, lo puoi creare ad altri. Sbagliano loro, probabilmente, a forzarsi. Ma forse é perchè ci si vede lungo: una, due, tre volte la cosa potrebbe finire a insulti, con un coltello puntato alla gola o con una sonora mazzata. La quarta già il pg morirebbe.

Non é neanche detto che un personaggio (e chi lo muove) debba aver voglia di trasformarsi in un serial killer di minorenni disadattati. Magari lo giochi una volta (più o meno divertendoti). La seconda, la terza, la quarta volta che giochi il serial killer di adolescenti disadattati inizi a romperti le scatole.

Quindi alla lunga il giocatore finisce per forzare il SUO personaggio, facendo passare al tuo cose che non ha alcuna ragione di lasciargli passare. Ripeto: c'è un errore, in questo.

E' sbagliato forzarsi, e probabilmente la ragione per cui é sbagliato forzarsi e sarebbe preferibile seguire maggiore coerenza (con morte altamente probabile del tuo pg nel momento in cui certi personaggi sciogliessero le riserve) é che il giocatore abituato a muoversi pensando che sia un SUO problema doversi forzare non farà mai i conti con una banalissima questione di coerenza:

Dove e come nasce e come si giustifica l'esistenza in vita, in una ambientazione come la nostra, di un pg privo di potere, privo di skill belliche o quasi, ringhiante a random e senza alcuna paura di finire scuoiato, frustato, stuprato o ucciso? Come ci arriva non dico alla maturità ma anche solo all'adolescenza?

Come ha scritto ilgrandeinverno: mai forzare il personaggio. Questa é la regola. A volte lo si fa in nome del non far imboccare all'altro pg il vicolo cieco del finire troppo presto sotto terra in una ambientazione che non prevede ritorno dalla morte, e questa é la primaria ragione per cui ci sono personaggi coi quali ci si può "permettere" di portare avanti un certo tipo di gioco. Non perchè sono navigati e quindi possono apprezzare l'interpretazione e rispondere a tono: perchè dopo un po' giocare i serial killer di adolescenti emo e disadattati finisce per stufare anche i più sadici.

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quota

06/11/2013 08:10:32 e modificato da dreamofyougdr il 06/11/2013 08:11:31

concordo pienamente con raphael_malice e con altri.

Comunque sia più è taciturno un Personaggio e maggiore dovrà essere la bravura dei Giocatori che interagiscono con lui. Questo perchè o si andrà a finire per forzare l'interazione tra i Personaggi, oppure si andrà a concludere la giocata in poche azioni proprio per la mancanza di dialogo. Non nascondo però che è necessaria la bravura anche del taciturno visto che dovrà comunque ricompensare alla mancanza di dialogo con gesti, movenze o espressioni facciali (cosa difficilotta per alcuni che possono andare a finire per commettere pensieri in azione).

quota

06/11/2013 12:42:38 e modificato da jelly il 06/11/2013 12:47:09

Personalmente ritengo che l'uso di frasi stitiche a dispetti di brevi monologhi adattati anche solo per rispondere all'indicazione di una strada non sia da imputare solo al carattere del Pg o l'approccio del Player al gioco ma bensì -principalmente- al semplice fatto che un PbC si basa sul testuale e se il Pg col quale sto interagendo mi risponde a monosillabi dopo un po' mi scasso la mazza ed esco dalla giocata dopo la terza azione.

Basta pensare a che reazione potrebbe avere una normalissima persona, nel real, in caso si trovasse alla fermata dell'autobus -per esempio- dove cerca di attaccare bottone con un'altra persona la quale risponde con quale mugolio. E ovvio che quanto viene trasmesso e la non-voglia di avere a che fare con l'altra persona.

In un gioco mi aspetto che le due parti interagiscano a 360°. Non come è capitato a me, che quando ho chiesto di giocare ad una persona mi ha risposto "Okey, ma il mio pg non si ferma a parlare col tuo". Ditemi a sto punto che senso ha anche solo giocare. Il parlato è il motivo principale che da ai nostri pg il modo di poter rispondere, a meno che in gioco non si sappia leggere nel pensiero, ma ne dubito fortemente.

Se poi il problema sono quei giocatori che trasformano una semplice frase in un poema cavalleresco caratterizzato dalla tipica licenza poetica che molti pensano di poter usare a piene mani senza neanche sapere cosa stanno scrivendo o inalberarsi perché in chat non si riesce a catturare l'attenzione degli altri pg, allora è un altro paio di maniche e permettetemi di dire che qualche dettaglio è da imputare a quegli stessi giocatori che magari proprio in questo post si sono lamentati. Cattivi, Buoni, Simpatici o Antipatici che siano i vostri personaggi, se entrate in chat dovete interagire, in un modo o nell'altro e non fare la parte del superfigo o la grantopa che se ne stanno all'angoletto Incappucciati Et Irriconoscibili perché, almeno a mio modesto parere, è più inutile il pg di questo stampo che quello che s'atteggia a poeta mancato.

Anche il personaggio più antipatico e quello più silenzioso o introverso se dice "Levati di Culo" a uno che cerca di parlargli ottiene la possibilità di continuare la giocata.

Alle volte sembra quasi che tocchi al resto del mondo playeristico(?) doversi inventare l'aggancio per continuare una giocata con questi Pg SoFigoTenebrosoNonScassarmiOTiSpaccoAdoroStareSolo onde evitare che la role finisca dopo tre turni.

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quota

06/11/2013 13:04:46 e modificato da kukla il 06/11/2013 13:06:49

Io invece ho notato che spesso e volentieri chi pretende di giocare un pg taciturno lo snatura molto più del normale.
Mi spiego meglio: se io ti saluto per strada tu puoi anche ignorarmi ma se mi fermo e ti chiedo l'ora non ha senso che tu ti giri dall'altro lato "facendo un'obliqua smorfia" - e mi è capitato ò_o" -

Ci vuole il giusto per non snaturare. Che poi...snaturare! Bisognerebbe studiare psicologia per capire cos'è snaturato o meno. Certo se dietro al comportamento di un pg c'è una motivazione allora la cosa è coerente ma molto spesso vedo questo essere taciturni come ad una semplice incapacità di saper gestire un personaggio in maniera scritta.
Mi arrispiego: quando uno scrive e descrive un personaggio solitamente per "mostrare" quel che fa deve ampliare i sensi mancanti concentrandosi solo su quel che il lettore legge. Se una persona nella vita reale ha mal di testa probabilmente non lo va a dire in giro ma per far capire la cosa in versione scritta spesso lo scrittore - e con scrittore non ci si riferisce alla figura professionale ma chiunque scriva, anche due righe - amplia il range magari facendogli dire "ahi" o accompagnando la gestualità descritta con parole descrittive.

Ora, da ciò se ne deduce che essendo il pbc strettamente testuale bisogna usare forzature quasi equiparabili a una vera e propria "licenza descrittiva".

E poi, ovviamente, c'è il carattere dei pg che è bello perchè vario!

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quota

06/11/2013 13:40:57

Non avevo dubbi che da una riflessione sul parlare troppo sarebbe diventata una stigmatizzazione del parlare troppo poco.

Continuo a dire: il gdr testuale non è solo chiacchiera, è anche descrittività: se uno si scoccia di leggere le descrizioni e di immaginarsi le espressioni, pretendendo nove righe su dieci di parlato - quando realisticamente ne andrebbero benissimo tre - c'è qualcosa che non quadra.

Poi sò gusti.

quota

06/11/2013 13:48:18

Non parlavo nello specifico di igi, è una convenzione assolutamente universale che ho trovato dappertutto - altrove in maniera decisamente esagerata. Perfino in tempi lottiani, il personaggio medio sotto minaccia di coltello con un bavaglio sulla bocca trova il tempo di togliersi il bavaglio e dire la sua su quanto siano sbagliati i rapimenti e su quanto i rapitori non la passeranno liscia.

Tra l'emo e il chiacchierone passano comunque tutte una serie di sfumature di grigio: realisticamente una persona che scappa da un mammut e che ha il fiatone dice "aiuto" e non "mannaggia giuda e barabba, qualcuno mi aiuti, sto per esaurire le energie". Questo è quello che intendo io per snaturare. C'è gente che pensa che "aiuto" non sia abbastanza. Per me un "aiuto" con la descrizione fatta bene di una faccia terrorizzata è più che sufficiente - ammesso che gli altri giocatori si degnino di leggere la parte descrittiva e non partano in quarta nel dire "ah, ha scritto solo aiuto, è emo."

quota

06/11/2013 13:51:09

Ti dirò, io ho avuto un solo pg veramente molto taciturno, su quattro principali. Uno parlava troppo perchè era fatto così, quindi so come funziona l'altra campana. So però che anche il mio pg più logorroico non va oltre i limiti dell'umana sopportazione. Da lì è sorto l'argomento.

quota

07/11/2013 15:53:11

Allora benvenga anche il pg taciturno, se lo gioca bene.

quota

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